Recensione: “The Umbrella Academy” di Steve Blackman

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La serie

Annunciata il 7 luglio 2015 come prossimo contenuto adattabile a serie televisiva e non come film prodotto da Universal Cable Productions. L’11 luglio dello stesso anno è stato annunciato ufficialmente che Netflix ha dato il via libera alla produzione con Jeremy Slater alla sceneggiatura e Steve Blackman come regista.

Approdata sulla piattaforma di streaming il 15 febbraio 2019 e rinnovata per la realizzazione di una seconda stagione sempre curata da Netflix come produzione originale le cui riprese inizieranno a Maggio.

Altri media

La serie è basata sull’omonimo fumetto ideato da Gerard Way nonché cantante del gruppo statunitense My Chemical Romance, e disegnato Gabriel Bà. La storia si compone come serie limitata prodotta a partire dal 2007 dalla Dark Horse Comics.

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Produzione

Il 9 novembre 2017 Ellen Page è la prima ad entrare nel cast con il ruolo di Vanya Hargreeves, qualche giorno dopo Tom Hopper viene scelto per interpretare il ruolo di Luther Hargreeves; Robert Sheehan per il ruolo di Klaus Hargreeves; Emmy Raver-Lampman per il ruolo di Allison Hargreeves; David Castañeda per il ruolo di Diego Hargreeves e Aidan Gallagher per il ruolo di Numero Cinque.

A febbraio 2018, Mary J. Blige entra nel cast nel ruolo di Cha-Cha e dopo qualche giorno Cameron Britton la segue nel ruolo di Hazel insieme a Colm Feore nei panni di Sir Raginald Hargreeves, Adam Godley per il ruolo di Pogo e Ashley Madekwe per interpretare Eudora Patch.

Nel mese di marzo dello stesso anno viene annunciato John Magaro come parte del cast nei panni di Leonard Peabody, nel mese di maggio Kate Walsh entra nel cast nel ruolo di The Handler.

Una volta scelti i vari componenti principali del cast sono state ufficialmente avviate le riprese, nel dettaglio iniziate il 15 gennaio 2018 a Toronto. A seguire, il 9 dicembre dello stesso anno è stato pubblicato il primo teaser trailer della serie televisiva, ma il trailer ufficiale è stato reso disponibile il mese successivo – il 24 gennaio 2019 – accompagnato da una cover del brano di Simon & Garfunkel “A Hazy Shade of Winter” realizzata dallo stesso Gerard Way (autore del fumetto originale).

La trama

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La storia si apre con un tuffo nel passato che permette di comprendere il contesto entro cui si calano le intere vicende ovvero un bizzarro fatto avvenuto il 1° ottobre 1989 quando 43 donne in tutto il mondo partorirono contemporaneamente nonostante nessuna di loro mostrasse alcun segno di gravidanza sino all’inizio del travaglio. Sette di questi bambini vengono adottati dall’eccentrico miliardario Sir Reginald Hargreeves che li addestra come supereroi nella sua “Umbrella Academy” per poter un giorno salvare il mondo. Si dimentica però di trattare loro come se fossero dei bambini, non gli fornisce dei veri nomi, si rivolge loro chiamandoli per numero – decidono autonomamente dei nomi per se stessi.

Sette bambini cresciuti da un padre totalmente anaffettivo, che vede in loro delle sole macchine per la giustizia da far lavorare ininterrottamente per il bene dell’umanità, un uomo spregevole disposto a tutto pur di vedere realizzato il proprio piano anche a costo di sacrificare la vita dei “figli” per un bene superiore. Hargreeves mette sei dei suoi figli a lavorare per combattere il crimine, mentre Vanya (Numero Sette) viene tenuta in disparte perché ritenuta priva di poteri.

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Nel presente tutti i sette fratelli hanno preso vite separate, hanno dimenticato il loro passato – o quasi – e sono andati oltre a quella fantasia illusoria dell’Umbrella Academy inculcata dal padre nella loro infanzia. Quando giunge loro voce che Sir Reginald Hargreeves ha perso la vita, si trovano costretti a riunirsi tutti insieme o meglio, i superstiti considerando che Cinque (cui non viene mai dato altro nome) è sparito 13 anni prima e Ben (Numero Sei) ha perso la vita in un tragico incidente. Il problema però è che vi sono una serie di rancori inespressi tra i vari fratelli, per quanto provino a non lasciarsi sopraffare, la convivenza diventa fin troppo complessa tanto che, durante lo spargimento delle ceneri del padre in giardino vicino alla tomba di Ben, Luther (Numero Uno) e Diego (Numero Due) si mettono le mani addosso. Convinti che ci siano troppe questioni irrisolte, troppi misteri e segreti famigliari, restano sconvolti quando vedono improvvisamente riapparire Cinque con la notizia che, nel giro di una settimana, il mondo finirà e l’apocalisse distruggerà la vita di tutta l’umanità.

Da quel momento in poi una serie di sfortunati eventi colpirà ancora la famiglia Hargreeves, due sicari – Cha Cha e Hazel – arriveranno dal passato per rivendicare la vita di Cinque e impedire che le sue azioni mutino il corso degli eventi mentre tutta la famiglia scoprirà lentamente tutti i segreti del padre tenuti loro celati con accurata attenzione. Ognuno di loro sarà messo alla prova e dovrà affrontare la profondità delle proprie potenzialità sovrannaturali scoprendo nuovi talenti che potrebbero rendersi utili o distruttive a seconda dei casi. A minare la riuscita delle loro indagini, oltre che la Commissione gestita da The Handler – il cui scopo è tutelare la successione temporale, c’è la polizia che indaga su una serie di omicidi avvenuti nella cittadina e secondo cui tutto è ricollegabile all’Umbrella Academy.

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Un susseguirsi turbinante di avvenimenti tra passato, presente e futuro che porterà lentamente tutti a scoprire l’inevitabile verità che mai avrebbero voluto conoscere o che forse agognavano possedere. Un’avventura macchiata costantemente di sangue innocente e colpi di scena inaspettati che mantengono incollati allo schermo col desiderio di arrivare ad una soluzione di quell’eterno dramma apocalittico.

Curiosità

Una versione cinematografica basata sulla serie di fumetti The Umbrella Academy era stata opzionata dagli Universal Studios. Originariamente, lo sceneggiatore Mark Bomback fu assunto per scrivere la sceneggiatura e successivamente sostituito da Rawson Marshall Thurber nel 2010. Da allora si è parlato poco del progetto e non è stata fissata alcuna data di distribuzione.

Critica

La serie è stata accolta positivamente dalla critica. Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 76% con un voto medio di 7,27 su 10, basato su 76 recensioni:

«L’Umbrella Academy svela un filato fantasioso con un’emozione furtiva e un ensemble eccezionalmente irresistibile, ma l’intensa sensibilità della serie spesso si scontra con i suoi ornamenti sgargianti.»

Su Metacritic, invece ha un punteggio di 62 su 100, basato su 18 recensioni.

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Alcuni critici hanno evidenziato delle similitudini, sia negative che positive, tra The Umbrella Academy, il gruppo Doom Patrol della DC Comics e tra la serie a fumetti degli X-Men della Marvel.

Secondo MoviePlayer.it:

«La serie è molto diversa da quelle sui supereroi a cui siamo abituati, rimane infatti estremamente vicina alla graphic novel su cui si basa: è dark ma piena di momenti di humor, c’è tanto di sovrannaturale ma è anche estremamente realistica, soprattutto nel tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi. [..] Ogni episodio (verte) su un diverso personaggio, approfondendo così il suo passato ed il legame con i fratelli, non spostando però completamente l’attenzione dagli altri, che contribuiscono sempre allo svolgersi della trama principale e delle diverse sotto-trame. Non si può però non notare come alcuni di loro brillino in qualche modo più degli altri, catalizzando con il loro carisma l’attenzione degli spettatori.»

Opinione personale

Inutile dire che son stata totalmente e profondamente coinvolta dalla serie che mi ha costretta a mettere in pausa la vita pur di arrivare alla sua fine e agognare disperata l’arrivo della prossima stagione. Un contenuto che non ha mezze misure, o lo ami o lo odi e io rientro tra la prima categoria.

Ho apprezzato particolarmente la trattazione differente del tema “supereroi” di solito dipinti come esseri appartenenti ad un mondo perfetto dove tutto funziona come dovrebbe e dove ogni dettaglio finisce per disegnare un cerchio cosmico immutabile. Con “The Umbrella Academy” invece vengono sfatati gli stereotipi, si parla di pazzia allo stato puro, di abbandono, di morte, di dipendenze e di tanto altro ancora in quello che può apparire come un mix letale pronto a far saltare il cervello. I personaggi hanno fortissimi connotati reali, sono personalità forti ma anche problematiche che facilitano l’avvicinamento empatico del telespettatore in ascolto.

Un’attenzione particolare la rivolgo a Vanya interpretata da Ellen Page e a Klaus interpretato da Robert Sheehan.

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La prima per la sua potente trasformazione psicologia nel corso delle puntate che mi ha profondamente calamitato, sia nel suo dolore che nella sua forza. Un personaggio mistico che racchiude in se un orizzonte di significati e che si fa portavoce di tutte le ingiustizie degli esclusi pur mantenendo sempre alta la testa, uno zuccherino dolce all’apparenza che nasconde un cuore velenoso al suo interno.

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Il secondo, invece, per il suo carisma consumato e ombreggiato da tormenti passati. Un’anima costantemente irrequieta che fugge persino da se stesso nella speranza di non dover mai affrontare la realtà, un personaggio ambiguo quanto divertente che evolve con una lenta accettazione delle proprie potenzialità.

Due personaggi resi marginali che trovano invece lo spazio per ottenere una propria rivincita, che abbattono gli stereotipi secondo cui solo i migliori possono farcela e che entrano in diretta empatia con chi osserva senza mai forzare la cosa.

Una seri televisiva differente, che affronta le tematiche senza terrore di parlare di tabù o di argomenti scomodi. Una storia che si fa portavoce del più conosciuto dei cliché – salvare il mondo dalla sua distruzione, dal male – ma che lo fa in modo completamente differente dove i super eroi sono persone che si rifiutano di cambiar il corso degli eventi, dove il loro egoismo supera il bene comune ma, soprattutto, dove ogni scelta viene fatta in autonomia.

Sono molto più che soddisfatta, si.


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2 pensieri su “Recensione: “The Umbrella Academy” di Steve Blackman

    1. Numero cinque ha un’aura misteriosa tutta sua, ha anche una saccenza molto profonda – per questo non è entrato troppo nelle mie corde. In sé la serie tv è stata bellissima e mi ha preso tanto, attendiamo con ansia la nuova stagione!

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